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„C'era una volta Andreotti“

di Silke Schmitt

Presentazione di un libro a Bologna con Dr. Hans-Gert Pöttering

Come politico Giulio Andreotti ha segnato la scena politica italiana per quasi un secolo - è questo il principale messaggio trasmesso durante la presentazione del libro: “C’era una volta Andreotti”, che si è svolta il 4 maggio a Bologna. Dr. Hans-Gert Pöttering, Presidente del Parlamento Europeo dal 2007 al 2009, ha discusso con Pierferdinando Casini, già Presidente della Camera dei deputati, Armando Nanni, Direttore del Corriere di Bologna e con l’autore del libro, Massimo Franco, presso il Palazzo dell’Archiginnasio.

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Col passare degli anni, Andreotti si sarebbe pentito di aver parlato, in vista dell’unificazione tedesca, di un possibile pangermanismo, dice Franco. Essendo stato figlio del suo tempo, avrebbe seguito, in materia di politica estera, la linea dettata dal Vaticano. Oltretutto, Andreotti sarebbe stato- come tra l’altro anche il Cardinale di Stato S.Eccellenza Rev.ma Agostino Casaroli –fortemente influenzato dalla guerra fredda, così ricorda Massimo Franco. „Erano figli di un’epoca rigorosamente bipolare. La fine della Democrazia Christiana e la fina della URSS era per loro come un salto nel buio – come lo era anche l’unificazione”, spiega Massimo Franco.

Dr. Hans-Gert Pöttering ricordava di aver chiesto- quando era un giovane Eurodeputato- la parola durante un incontro con Andreotti alla fine degli anni 80: „Usavo il mio tempo a disposizione per poter dirgli che in Europa non ci sarebbero stati ne un pangermanismo ne un panslavismo. Invece, ci sarebbe stata la volontà di libertà e di democrazia. Per questi obiettivi ci stavamo battendo.” Andreotti sarebbe stata una „personalità incentrata sullo Status quo”, spiega Pöttering, una persona „estremamente prudente”. Sarebbe stato disposto ad accettare lo Status quo. „Per me questo era un pensiero inaccettabile”, dice Pöttering.

Secondo Pöttering, si dovrebbe analizzare la personalità di Andreotti assumendo una prospettiva più ampia, proprio per imparare dalla storia. Andreotti sarebbe stato un grande oppositore dell’estrema destra – questo lo renderebbe molto simpatico, osserva Pöttering. „Il crescente nazionalismo in Europa è un enorme pericolo. Dobbiamo fare tutti gli sforzi possibili per combattere in modo deciso estremisti di destra e di sinistra e sentirci europei”. Per questa ragione, la lezione di storia nelle scuole sarebbe molto preziosa. E anche una visita alla casa della storia europea a Bruxelles dovrebbe fare parte del programma scolastico.

Il libro di Massimo Franco è stato pubblicato in occasione del 100esimo compleanno che Andreotti avrebbe festeggiato il 14 gennaio 2019. All’Assemblea Costituente del 1946 – Giulio Andreotti aveva ventisette anni all’epoca – fino alla sua morte, il 6 maggio 2013, all’età di 94 anni, non c’è stato nessun’altro che ha segnato la scena politica come lui.  Per dirlo con le parole di Massimo Franco: Andreotti era sopravvissuto a “due guerre mondiali, sette  Papi, la monarchia, il fascismo, la prima e seconda Repubblica.” „Oltretutto è sopravvissuto a sei processi per associazione mafiosa e per omicidio.”

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