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Dopo la caduta del Muro: la Germania, l’Italia e il nuovo ordine multipolare

Ciclo di seminari sulla politica di sicurezza della Rappresentanza in Italia della Fondazione Konrad Adenauer

Il 13 aprile esperti italiani e tedeschi hanno discusso insieme sulla politica di sicurezza della Germania e dell'Italia all'indomani della fine della Guerra Fredda nel secondo appuntamento di un ciclo di seminari in tre parti dedicato a questo tema.

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Nell’ambito del secondo seminario sulla politica di sicurezza in Germania e in Italia, tenutosi il 13 aprile 2015, accademici da diverse Università e Think Tank politici hanno discusso dei cambiamenti occorsi nella politica estera e di sicurezza della Germania e dell’Italia dopo la caduta dell’Unione sovietica e l’avvento di un nuovo ordine mondiale di tipo multipolare.

L’evento è stato organizzato in collaborazione con le Università di Roma LUMSA e UNINT e con l’Università degli Studi „Kore“ di Enna. Ancora una volta gli studenti siciliani hanno avuto la possibilità di partecipare all‘incotro tramite un videocollegamento.

Scopo del ciclo di seminari promosso dalla Fondazione Konrad Adenauer in Italia è avvicinare gli studenti al tema delle priorità della politica di sicurezza di entrambi i paesi ed estendere in tal modo la propria rete di contatti a questo importante gruppo della società civile.

Il Dr. Marco Overhaus della Stiftung Wis-senschaft und Politik di Berlino ha aperto il seminario offrendo una panoramica dettagliata del dibattito sulla politica di sicurezza in Germania. Il politologo ha posto l’accento sull’importanza della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco del 2014 e sul dibattito che ne è scaturito in merito all’ipotesi di un rafforzamento dell’impegno militare e civile della Bundeswehr all’estero: infatti, alla potenza economica della Germania fa da contraltare il suo ruolo in ambito militare. E, mentre la crisi economica europea ha rafforzato il potere politico-finanziario del governo di Berlino, la Germania d’altra parte ha scelto di perseguire una politica della „riservatezza in campo militare“, scelta che rappresenta un ostacolo da non sottovalutare, nel dibattito politico interno, per la partecipazione delle forze armate tedesche nelle missioni all’estero.

Il Dottor Overhaus, come anche il Prof. Leopoldo Nuti dell’Università Roma Tre, sono concordi nell’affermare che la fine del bipolarismo abbia avuto un effetto catalizzatore sull’aumento del numero delle missioni militari all’estero. Sia la Germania che l’Italia sono state sempre più coinvolte in ambito internazionale - non solo in Afghanistan: nel solo 2014, ad esempio, l’Italia ha partecipato a 27 mis-sioni all’estero. Il Prof. Nuti ha quindi contrapposto l’importanza crescente del ruolo internazionale della Germania alla debolezza dell’Italia: egli ha portato a es-empio il diniego italiano alla richiesta della Germania di ottenere un seggio per-manente al Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite come segno tangibile della percezione, da parte dell’Italia, del suo ruolo sempre più subordinato in Europa, rispetto al vicino tedesco.

Il Prof. Giovanni Orsina, docente di Storia all’Università degli Studi Internazionali - UNINT, ha menzionato un ulteriore aspetto per spiegare la posizione più energica della Germania in politica estera: in Germania i partiti democratici che si collocano al centro dello spettro politico perseguono una linea piuttosto unitaria in politica estera, pur con le dovute differenze, mentre invece il pano-rama politico italiano è molto più etero-geneo. Il Prof. Orsina ha quindi accennato alla percezione pubblica del ruolo sempre più determinante della Germania in Europa, risultato da una parte della conclusione del Trattato di Maastricht e dall’altra della crisi economica e finanziaria degli ultimi anni, che in Italia ha portato alla caduta del governo Berlusconi e alle instabilità politiche del 2011.

In chiusura al secondo seminario appare chiaro il desiderio, da parte dei relatori italiani, che l’Europa tutta si assuma una maggiore responsabilità di fronte alle sfide attuali, quali ad esempio la crisi libica.

Il Dottor Overhaus ha ricordato infine il lavoro continuo e costante della Germania perché si arrivi alla progressiva europeizzazione della politica di sicurezza. Per Overhaus la crisi ucraina ha avuto l’effetto di sviluppare nei cittadini tedeschi la coscienza che la Germania, nel segno più tradizionale della sua politica estera, debba assumersi delle responsabilità a livello europeo e costruire con più consapevolezza una strategia di sicurezza a lungo termine.

Il 12 maggio 2015 avrà luogo il terzo e ultimo appuntamento del ciclo di seminari: una tavola rotonda sulle sfide alla sicurezza che i due paesi, la Germania e l’Italia, debbono fronteggiare oggi.

Traduzione a cura di Irene Fornari

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