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Contributi per le manifestazioni

Open Data e Intelligenza artificiale: Cose significa per la nostra società ?

di Patricia Liberatore

Discussione in cooperazione con la "Scuola della Complessità" e con Michele Gerace, Fondatore del "Bar Europa"

Discussione sulle conseguenze della complessità, del Open Data e dell’intelligenza artificiale per la nostra società e il nostro futuro

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Per poter „governare“ attivamente le nuove tecnologie come l’Open Data e l’intelligenza artificiale, dobbiamo chiederci, innanzitutto, che società vogliamo, dice Emilia Garito, ingegnere informatico e fondatrice e CEO di Quantum Leap, società di consulenza leader in Technology Transfer e Open Innovation, al dibattito sul tema “Abitare la complessità: Open Data, Intelligenza artificiale, Esseri umani”, organizzato dalla Rappresentanza in Italia della Fondazione Konrad Adenauer lo scorso 10 aprile.

Tra i partecipanti alla discussione c’erano anche gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Statale (ISS) Guglielmo Marconi, che affrontano nell’ambito della “Scuola di Complessità”, sotto la guida del fondatore del “Bar Europa” Michele Gerace, vari temi legati all’umanesimo, la scienza e la politica.

La prima parte della discussione era dedicata alla definizione dei termini “complessità” e “intelligenza artificiale”. Come evidenziato da Prof. Domenici, esperto di complessità e teoria dei sistemi, che ha partecipato in collegamento skype da Madrid alla discussione – “diversamente da come si pensa - il contrario di complessità non è semplicità ma riduzionismo”. Parlando del termine “intelligenza artificiale”, Luca Bolognini, Presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati (IIP), ha, invece, messo in evidenza i limiti delle tecnologie, che – diversamente dagli esseri umani- sono prevedibili e non hanno la capacità ad esprimere dei valori “incontrollabili” come il perdono oppure la pace.

Essendo l’intelligenza artificiale oggi un tema che riguarda quasi tutti gli ambiti della vita, la seconda parte dei lavori era incentrata sulle strategie per governare le nuove tecnologie. A tale riguardo, il Prof. Justinus Pech, direttore e fondatore dell’Istituto per la leadership etica, ha esortato i giovani di porsi delle domande critiche, non accettando ciecamente la crescente importanza assunta dal mondo delle nuove tecnologie.

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