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“Potenziare ulteriormente l'Europa come forza solidale, efficiente e determinante”

La cancelliera Angela Merkel sulla politica estera e di sicurezza nella presidenza tedesca del Consiglio dell'UE

Lo scorso 27 maggio, nell'ambito del suo discorso tenutosi presso la Fondazione Konrad Adenauer, la cancelliera Angela Merkel ha fornito una panoramica dell'agenda di politica estera e di sicurezza in merito alla presidenza tedesca del Consiglio dell'UE. Questa presidenza sarà senz'altro influenzata dalla pandemia di COVID 19 e dai suoi gravi effetti. Tuttavia, le sfide esistenti prima della pandemia non sono scomparse, ma sono state piuttosto esacerbate dalla crisi sanitaria. In seguito al discorso della Cancelliera, gli esperti hanno discusso degli obiettivi e delle priorità che si sono prefissati per il periodo di presidenza tedesca del Consiglio dell'UE.

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di Daniela Braun e Paruvana Fiona Ludszuweit

Uscire più forti dalla pandemia

All'inizio del suo discorso, quando si è riferita alle grandi sfide e alla forza di trasformazione connaturata alla grave crisi sanitaria, la Cancelliera ha affermato che le decisioni che ha dovuto prendere a causa del coronavirus sono state le più dure dall'inizio del suo cancellierato. Il virus è un affronto alla democrazia e la pandemia ha modificato in modo radicale molte cose, compresi i programmi relativi alla presidenza del Consiglio dell'UE. L'Europa in questa crisi deve stare più vicina e dare prova di essere una forza solidale, questo è l'unico modo per uscire più forti dalla pandemia. Mentre all’inizio si è trattato soprattutto di un sostegno legato all'approvvigionamento di dispositivi medici o della gestione dei pazienti, adesso bisogna concentrarsi maggiormente sull'attenuazione delle conseguenze economiche. Qui la Cancelliera ha voluto mettere in risalto in particolar modo l'iniziativa franco-tedesca per la ripresa economica dell'Europa e la conferenza internazionale dei donatori avviata dalla Commissione europea, che ha permesso di raccogliere circa otto miliardi di euro per la messa a punto, tra le altre cose, di un vaccino per il coronavirus. Ma il desiderio della Cancelliera è che l'UE agisca come forza responsabile non solo al suo interno, ma anche rivolta verso l'esterno. La pandemia porterà ad un aggravamento di molti focolai di crisi presenti nel mondo, e sarà prova di stress per la politica estera e di sicurezza europea. In questo contesto l'UE può fungere da ancora di stabilità, assumendosi la sua responsabilità a livello globale e sostenendo proattivamente una cooperazione multilaterale basata su delle regole.

 

L'UE e gli attori globali

Un focus importante della presidenza del Consiglio europeo sarà il rapporto tra UE e Cina. La Cancelliera ha sottolineato che la Repubblica popolare è uno dei principali attori della politica globale, sempre più determinato a occupare una posizione di leadership nell'architettura internazionale. Per quanto riguarda le relazioni con la Cina, ad esempio, resta ancora in sospeso il completamento dell'accordo sugli investimenti, ma anche progressi comuni nei settori della protezione del clima e dell'ambiente, della salute globale e delle rispettive relazioni con l'Africa. La Repubblica popolare è anche un partner dal quale ci dividono differenze fondamentali in termini di diritti umani e principi liberali. Questo però non rappresenta un deterrente contro la cooperazione, ma richiede piuttosto un dialogo aperto, critico e costruttivo.

Altro tema centrale della presidenza è la relazione con l'Africa. Nel vertice tra UE e Africa che si terrà ad ottobre si parlerà anche di come ammortizzare gli effetti della pandemia da Covid 19, che in molte parti dell'Africa potrebbero essere di grave entità. È però anche importante imparare dall'Africa e affrontare temi come il clima, la migrazione, lo sviluppo sostenibile, la pace e la sicurezza.

L'Europa ha bisogno di partner e alleati per fronteggiare le immense sfide. Gli Stati Uniti rimangono il partner più importante, anche se la cooperazione internazionale in molti ambiti quali il commercio, il clima e la lotta alla pandemia sono oggi di difficile gestione. Gli Stati Uniti e la NATO rimango però un pilastro importante per la sicurezza europea. La Cancelliera ha inoltre sottolineato che l'Europa non è neutrale, ma è parte a livello politico dell'occidente, e si impegna sempre per la difesa di questi valori nel mondo.

 

Angela Merkel ha inoltre ricordato come si sia impegnata, sin dall'inizio del suo mandato, a favorire un dialogo pacifico con la Russia. Mosca però ha distolto sempre lo sguardo da questo dialogo, per esempio attraverso l'annessione della Crimea, in piena violazione del diritto internazionale, o con attacchi ibridi contro le democrazie occidentali, tra cui la Germania. Durante la presidenza del Consiglio, la Germania vuole anche provare a immettere nuovi impulsi nelle relazioni tra UE e Russia e proseguire sulla scia di un dialogo critico e costruttivo.

Nella conclusione del suo discorso la Cancelliera ha ricordato le parole di Adenauer. “L'unità dell'Europa era un sogno di pochi, divenne una speranza per molti. È una necessità per tutti noi oggi". L'UE deve rafforzarsi internamente per poter agire in maniera efficiente verso l’esterno.

 

Passi pragmatici in avanti

Nella successiva discussione condotta dal Presidente della Fondazione Konrad Adenauer, il Prof. Dr. Lammert, il tema centrale è stato la politica di sicurezza dell'UE. L'ambasciatrice francese Anne-Marie Descôtes ha sottolineato come negli ultimi anni ci siano stati importanti progressi e iniziative, come ad esempio la fondazione del PESCO o del Fondo europeo per la difesa. Ha inoltre accolto con favore il fatto che la Germania, durante la sua presidenza del Consiglio dell’UE, darà ampio risalto ai temi riguardanti la sicurezza e la difesa. Negli ultimi anni si è infatti appreso quanto sia importante, in tale riguardo, procedere con un atteggiamento pragmatico.

Il Vicepresidente del gruppo parlamentare CDU/CSU, Johann Wadephul, ha affermato che all’inizio della pandemia gli Stati membri dell'UE hanno reagito in un'ottica prevalentemente nazionale, fatto questo che ha portato a chiusure in parte inappropriate dei confini. Dopo questa fase di irritazione iniziale si è avuta però una chiara presa di coscienza, ha inoltre aggiunto il politico, che nel Parlamento tedesco fa parte della Commissione per la difesa. Si è poi trovato a condividere l'opinione dell'ambasciatrice francese circa l'importanza di compiere passi pragmatici in avanti. Oltre alla pandemia in corso, ci sono numerose minacce che richiedono che l’Europa sia in grado di agire con un impegno politico su scala globale.

 

Il rapporto con la Cina

Alla domanda dell'ex presidente del Bundestag Norbert Lammert che si è chiesto quanto siano cambiate le relazioni tra l'UE e la Cina a seguito della pandemia di COVID 19, il direttore dell'Istituto MERICS, Mikko Huotari, ha risposto

che la fiducia dell'UE nei riguardi della Cina è continuata a scendere. Tuttavia, l'attuale crisi sottolinea il peso della Repubblica popolare. Un certo cambiamento di paradigma nei confronti della Cina e una perdita di ingenuità avevano già avuto inizio in Europa prima della crisi. Dal punto di vista di Pechino, è nel suo stesso interesse screditare le relazioni tra l'UE e gli Stati Uniti.

È per questo molto importante trovare una posizione comune all'interno dell'UE nei riguardi della Cina, ha rimarcato ancora l'ambasciatrice francese, perché solo uniti è possibile affrontare Pechino su un piano di parità. È per questo che quando Xi Jinping è stato in visita a Parigi, il presidente francese Macron ha invitato all’evento, oltre alla Cancelliera Merkel, anche altri rappresentanti politici europei. I tentativi da parte della Cina di mettere gli stati dell'UE gli uni contro gli altri devono essere affrontati in modo risoluto.

Anche il deputato del Reichstag Johann Wadephul, membro della Commissione di difesa, ha sottolineato che le formazioni come 17 + 1 rappresentino un grave ostacolo per una posizione uniforme nei confronti della Cina. Il confronto con Pechino non vuole essere incentrato sullo scontro – a differenza degli Stati Uniti si tenta di condurre il dialogo in modo diverso –, ma la condizione fondamentale è ci si rappresenti uniti come Europa.

 

Opportunità e sfide del vicino continente africano

L'ambasciatrice francese ha inoltre aggiunto di essere contenta che la Germania, durante il suo periodo di presidenza del Consiglio UE, vorrà concentrarsi maggiormente sul continente africano. La zona del Sahel comporta enormi sfide che l'Europa può affrontare solo insieme.

Il presidente della KAS ha posto con accento critico la questione se l'impegno tedesco nella regione del Sahel non sia piuttosto simbolico e se la Germania non possa fare di più a livello militare per alleggerire il carico dei suoi partner presenti nell'area. Wadephul, membro del Bundestag, ha sottolineato che l'imminente prolungamento del mandato della Bundeswehr prevede una migliore ripartizione dei ruoli. In questo contesto è però necessario comprendere che l'Africa, in quanto continente vicino all'Europa, oltre alle grandi sfide a più livelli offre anche importanti opportunità. La Cina l'ha riconosciuto già da molto tempo.

 

Ampliamento vs. approfondimento

Guardando ai Balcani occidentali, l'ambasciatrice ha affermato che questa regione appartiene univocamente all'Europa. A causa dello stato attuale dell'Unione europea, resta incerta la possibilità che la porta per l'adesione di nuovi membri

possa restare aperta. Il dibattito sul futuro dell'Europa, che avrà inizio in estate, dovrà affrontare queste importanti questioni. Il vicepresidente del gruppo parlamentare ha sottolineato l'importanza di aprire alla prospettiva dell'adesione dei paesi dei Balcani occidentali.

 

Condivisione nucleare: una scomoda questione sociopolitica

Alla fine della discussione, l'attenzione si è concentrata sulle questioni relative alla condivisione nucleare e a una possibile cooperazione con la Francia. Il deputato Johann Wadephul ha affermato che la discussione intorno al tema della condivisione nucleare è molto difficile, ma il piano di deterrente nucleare come forma di prevenzione della guerra ha comunque una portata di rilevanza. Poiché la Germania ha fondamentalmente scelto di abbandonare i suoi armamenti nucleari, non resta che volgere lo sguardo verso quei partner con i quali in questa tematica vi può essere una collaborazione, e perciò in tale contesto, ovviamente, si intende procedere con la Francia. Anche l'ambasciatrice francese ha sottolineato come a tal riguardo bisogna procedere in un'ottica pragmatica.

Gli esperti hanno convenuto che l'UE deve uscire dalla crisi scatenata dal coronavirus più forte di quanto non fosse prima di entrarvi, e anche questo pensiero è stato il filo conduttore del discorso della Cancelliera. La gestione comune della crisi occuperà un posto centrale durante il periodo di presidenza tedesca del Consiglio dell'UE. Per quanto riguarda le altre priorità stabilite dalla Cancelliera, ovvero le relazioni dell'UE con Cina, Africa e Russia, la lotta ai cambiamenti climatici e la Brexit, è ovvio che tutte queste sfide non possono essere risolte durante una sola presidenza del Consiglio, ma le si dovrà affrontare insieme.

 

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Traduzione a cura di Dario Morabito.

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